Settore giovanile

Drago intervista - Paolo Cresta

27 novembre 2017

Ciao Paolo, è passato poco più di un anno da quanto sei diventato responsabile del settore giovanile, come sono trascorsi questi mesi?

Il mondo delle giovanili Sangio è sempre in movimento. Quindi le cose da fare sono sempre tante. Nella scorsa stagione qualche imprevisto ci ha costretto a cambiare in corsa alcuni dei nostri programmi.

In Estate abbia lavorato sodo con tutto lo staff per trovare le soluzioni ottimali e sicuramente abbiamo fatto notevoli passi in avanti.

La grande forza della Sangio è data dalle persone che in essa operano e sono davvero fortunato ad avere al mio fianco tanti validi collaboratori (dirigenti, allenatori, preparatori) che lavorano con la prospettiva giusta cioè quella di dare ai nostri ragazzi sempre migliori opportunità di crescita.

Una parola per identificare la filosofia del settore giovanile Sangio?

Davvero difficile, concedetemene tre: Impegno, Entusiasmo, Fiducia.  

Senza impegno nella vita non si va da nessuna parte.

La pallacanestro è emozione e quindi se non hai entusiasmo non puoi arrivare ad un buon risultato.

La terza parola che ho scelto è fiducia, una parola il cui significato si sta un po’ perdendo. Bisogna avere fiducia nei compagni, negli allenatori e soprattutto in se stessi. Questo è un aspetto che dobbiamo insegnare ai ragazzi ma soprattutto ricordare a noi adulti.

Quale impronta vuoi dare al settore giovanile?

Mi piace ricordare le parole di Gregg Popovich dette davanti ai ragazzi di un liceo:

“Vincere il titolo non è una delle priorità nella mia vita. E’ chiaro che mi piacerebbe riuscirci, è quello per cui lavoriamo, ma vorrei che quello che facciamo come squadra, in campo e fuori, vada ben oltre la vittoria di un titolo NBA”.

Ecco, oltre alla crescita tecnica dobbiamo essere in grado di fornire un ambiente positivo alla costruzione delle individualità del futuro. Esperienze, condivisioni, confronti sono fondamentali nel perseguire questo obiettivo.

Guardando avanti, come vedi il futuro?

Una tematica importante sarà l’impiantistica. Avere un’altra struttura a disposizione ci permetterebbe di risolvere tanti problemi e contribuirebbe ad un’ulteriore crescita del nostro movimento. Saranno fondamentali anche le collaborazioni con altre società del territorio sia a livello giovanile come fatto con San Vittore Olona Thunder e Roosters Parabiago sia a livello senior come ad esempio con Stella Azzurra Castano o Basket Players Marcallo.

In termini di risultati come sta andando la stagione?

Molto bene. Ma credo sia troppo superficiale valutare un settore giovanile sulla base dei punteggi. Quello che vogliamo a Sangio è una crescita tecnica graduale e costante di ciascun giocatore. Pensare che tutti i ragazzi siano uguali è la cosa più banale del mondo. Dobbiamo rispettare il percorso di ognuno partendo dall’insegnamento di ottimi fondamentali.

E’ appena iniziato il percorso Aba per i 2006, raccontaci cosa ne pensi del progetto?

Sono un grande sostenitore dell’Accademia Basket Altomilanese. Dal mio primo giorno in Sangio. L’ho detto poco fa’, credo che i ragazzi siano diversi l’uno dall’altro e per tanto sono convinto che chi ha più talento o un fisico particolare debba avere la possibilità di cimentarsi ad un livello superiore. A volte si fa l’errore di pensare che il passaggio in Aba sia una scelta tra buoni e cattivi. Questa visione è molto triste. Aba è un’opportunità che molte altre realtà non offrono. Sono felice che negli ultimi tre anni oltre  30 ragazzi della Sangio abbiano provato l’emozione di giocare in eccellenza ma sono altrettanto orgoglioso di quelli che in maglia Sangio sono riusciti a raggiungere meravigliosi risultati.

Grazie Paolo per l’intervista: buona continuazione!

Grazie a voi e giro l’augurio a tutto il mondo Sangio: in particolare ai nostri atleti.


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